Animal Daydream at Triste

Da un po’ di notti non riesco a dormire molto bene. Non è inusuale che io abbia pensieri misti ad ansia per la mente, ma c’è qualcosa di diverso, qualcosa che riguarda in particolar modo la mia schiena.

Al mio risveglio mattutino devo inventare qualche esercizio posturale per raddrizzarmi. Qualcosa di molto lontano dallo yoga. Qualche mattina fa ho scoperto il perché di tanto fastidio: al mio letto mancano due doghe di pseudo legno. Le altre resistono con molta fatica.

Questo fine settimana dovrò cambiare il letto, sempre se riesco a superare le notti future senza ritrovarmi incastrata tra il materasso e la struttura del letto. Andrò all’Ikea e oltre a scegliere il letto meno costoso di tutti (garantito al massimo per qualche ora di sonno) dovrò cercare di convincere anche qualche anima pia ad aiutarmi a capire le istruzioni (solamente la parte visiva, quella, come dire, letteraria non l’ho mai considerata).

E dalla Svezia, precisamente da Gothenburg (che poi è Göteborg), arrivano anche gliAnimal Daydream con il loro EP Easy Pleasure, band da sapori e suoni di un’epoca lontana.

Daniel Fridlund Brandt e Alexander Wahl si presentano con un EP in cui è possibile rintracciare melodie tipiche dell’indie pop, che spesso si avvicinano ad atmosfere tendenti alla psichedelia.

Senza impegnare troppo l’ascoltatore, Easy Pleasure riassume in una quindicina di minuti l’originalità e la bravura del duo, che consiste, oltre all’intonazione simpatica dei brani, nel saper riportare in scena suoni tipici di anni passati (70’), che si presentano sin dalle prime note della bellissima Canyon Rose.

La Svezia questa settimana mi ha regalato una bellissima sorpresa musicale. Sono certa che Easy Pleasure mi farà compagnia, in particolare,  questo sabato.

Un buon modo per entrare in modalità Ikea che, si sa, per quanto carina possa essere, dopo mezz’ora ti trasporta in un’altra dimensione.

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