Fireworks at Polaroid

Nome più azzeccato i Fireworks non potevano sceglierlo. Con quel suono esplosivo e dirompente, forse non vanno tanto per il sottile ma sanno garantire divertimento dalla prima all’ultima nota. Il loro album di debutto, finalmente arrivato dopo un paio di singolisempre su Shelflife, rincara la dose e si intitola Switch Me On: grazie ragazzi, ne avevo davvero bisogno. Guitar pop veloce e senza fronzoli, con quel pizzico di arroganza di cui nell’indiepop a volte si avverte il bisogno, e pieno di melodie terse e super pop. L’idea resta la stessa: prendere quel suono fragoroso che deriva dai Buzzcocks, filtra successivamente nei vari Razorcuts, Girls At Our Best!, Flatmates, Wedding Present e Popguns (non a caso, qui alla batteria troviamo Shaun Charman, che ha militato proprio in queste ultime due formazioni) e renderlo attuale, magari addolcendolo grazie alla voce di Emma Hall dei Pocketbooks. A lei tocca il compito di cantare una buona metà dei pezzi, tra cui i migliori della corposa scaletta, Tightrope e Runaround, e io la trovo perfettamente in parte. Quando prende il suo posto Matthew Rimell dei Big Pink Cake i Fireworks sono capaci di tirare fuori un carattere più aggressivo e più amaro, come in Which Way To Gooppure Back To You. Insomma, Switch Me On è un album di indiepop che a prima vista non cambierà la storia della musica, nemmeno di questo piccolo e trascurato genere, ma che è capace di non annoiare mai e di arrivare dritto al punto come pochi altri.

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